Il counseling è una relazione di aiuto centrata sulla massima valorizzazione delle risorse del cliente.Dagli anni '50, quando è nato negli Stati Uniti, il counseling si è diffuso in tutto il mondo e progressivamente differenziato dalla psicoterapia diventando una modalità d’aiuto breve o brevissima, rivolta a persone sane che tuttavia devono affrontare dei problemi urgenti e risolvibili in pochi incontri.
Il counseling nasce negli anni Cinquanta a opera di Carl Rogers, negli Stati Uniti, che pubblica la sua “Terapia centrata-sul-cliente” definendola così “terapia non direttiva” basata sull’ascolto empatico, sulle qualità umane, oltre che tecniche, del terapeuta e centrata sul valorizzare il più possibile le risorse del cliente.
Dal 1961, Eric Berne elabora l’Analisi Transazionale, una metodologia che coinvolge in modo attivo e paritario il cliente nel lavoro verso il cambiamento, le cui affermazioni chiave sono:
- la persona nasce OK
- ognuno ha capacità di pensare
- ognuno decide del proprio destino e, se vuole, può cambiare idea
- una persona in difficoltà emotive è un essere umano completo e intelligente
- tutte le difficoltà emozionali sono curabili se siamo in possesso delle cognizioni necessarie e ci viene proposto un approccio adeguato.
Da allora, in tutto il mondo, il counseling si è progressivamente differenziato dalla psicoterapia diventando una modalità d’aiuto breve o brevissima, rivolta a persone sane che tuttavia devono affrontare dei problemi urgenti e risolvibili in pochi incontri.
In Italia nel 2013 è stata approvata la legge che accoglie questi nuovi professionisti della relazione d’aiuto che possono, per garantire al cliente determinati standard di professionalità, aderire a una delle Associazioni Professionali non ordinistiche.
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“Il Counsellor opera nel campo sociale e accompagna individui, coppie, famiglie e gruppi nei momenti evolutivi e di scelta.
Offre percorsi di counselling per la promozione del benessere e la definizione di strategie per affrontare problematiche relazionali specifiche e critiche.
Promuove un clima relazionale che facilita l’autorealizzazione dell’individuo/gruppo e favorisce nel cliente autonomia e consapevolezza delle proprie risorse utili per affrontare le difficoltà e raggiungere il proprio benessere.
Basa il suo operato seguendo l’approccio che il cliente è il maggior esperto di sé stesso e del suo problema ed è pertanto il detentore delle risorse potenziali per risolverlo.
Opera individuando col cliente percorsi condivisi di evoluzione, stipulando un contratto di counselling.
Coinvolge, quando emerge la necessità, altri professionisti competenti rispetto a specifiche problematiche che superano la sua competenza specifica.”
Tratto dal profilo del counsellor in: Quadro Regionale degli Standard professionali, dei profili professionali
e delle competenze indipendenti – Regione Lombardia, 21 giugno 2017
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