Ascolto attivo e non giudicante, comunicazione autentica delle proprie emozioni: due strumenti per un nuovo approccio al rapporto con i figli.
Una nuova consapevolezza del ruolo genitoriale è indispensabile per mantenere buoni rapporti e adeguati livelli di comunicazione con i figli.
Diventare genitori può mettere in crisi il rapporto di coppia. Questo succede perchè il suo spazio vitale viene sacrificato per le funzioni di accudimento e genitoriali
Perchè dovrei iniziare un percorso di counselling? Perchè dovrei scegliere il counselling invece di un altro tipo di offerta?
Oggi il senso dell'esistere del counselling potrebbe essere, da un lato, di promuovere "[...] la facilitazione della relazione umana, il potenziamento dell'autoconsapevolezza, della capacità personali e dell'efficacia della propria comunicazione con gli altri." e dall'altro, anche in conseguenza a ciò, di evitare la patologizzazione impropria di situazioni e persone che con la patologia non c'entrano necessariamente ma che spesso non hanno opportunità più rispondenti ai loro reali bisogni o a una parte di essi.
Il Counselling analitico transazionale (o Counselling AT) si concretizza infatti in una relazione umana tra il cousellor e il suo cliente. Questa relazione è basata sul presupposto cardine che “io e te siamo due persone umanamente di pari valore” pur nella diversità dei nostri ruoli e delle nostre condizioni
Il contratto di Coordinazione Genitoriale ha come oggetto il bisogno del bambino di avere come riferimento entrambi i genitori, anche in situazioni di separazione o di divorzio, che lo proteggano e lo sostengano nel percorso di crescita. Questo bisogno nella nostra società è ritenuto talmente importante che è sancito per legge attraverso la tutela della bi-genitorialità; il che lo trasforma così in un diritto del minore.
In tempo reale, che per essere concreti si traduce in qualche secondo e che se la connessione è buona diventano uno o due, l’applicazione mi ha restituito un testo completo, coerente, corretto, esaustivo di quell’argomento aiutandomi anche a chiarire alcuni punti su cui avevo dei dubbi. In due secondi. Dopo che ci studio da due mesi.
Sinceramente, non mi sono chiesto: “dove andremo a finire” ma: “dove siamo già finiti”.
Oggi sappiamo per certo che il sistema nervoso autonomo (SNA) di un essere umano, se l'ambiente è percepito (o meglio "neurocepito") come sicuro, è strutturato per connettersi e ingaggiarsi socialmente, che l’attivazione di questi tre stati fisiologici– sicurezza, pericolo, minaccia per la vita – è gerarchica e indipendente dalla nostra volontà (co-regolazione) e che conoscendo il funzionamento del nostro SNA sarà più facile per noi contribuire intenzionalmente alla sua regolazione (autoregolazione).
Momento formativo rivolto agli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado con lo scopo di far emergere il rapporto sistemico che intercorre tra qualità dell'apprendimento e qualità della relazione in classe. Oltre che di adolescenza, si parlerà di attivazioni emotive degli insegnanti, di gestione dei conflitti, di contesto sia prossimale che globale e di come questo influisca su stati d'animo ed emozioni delle persone.
Sono le persone normali, con desideri normali, relazioni normali, idee normali, che compiono azioni normali a far fluire la vita nel mondo.
De Andrè è ormai un mito, quasi un oggetto di culto e, leggendo i commenti al post non ho trovato la benchè minima sbavatura: grande artista all'unanimità totale.
L'amore dei genitori è qualcosa a cui il bambino non può rinunciare ed è disposto a tutto per conservarlo; anche ad annullarsi, se necessario.
La Coordinazione Genitoriale è uno dei sistemi di Risoluzione Alternativa delle Controversie - le cosiddette ADR (Alternative Dispute Resolution). Tali sistemi possono essere anche considerati ed eventualmente suggeriti dal Magistrato in caso di provvedimenti giudiziali, tuttavia sempre con il consenso di entrambi i genitori.
Il contenuto e il processo di copione - e gli strumenti che li individuano - sono utilizzati sia dal counselor che dallo psicoterapeuta nel loro lavoro di diagnosi. La differenza sta nel luogo dove si concentra l'azione: il contenuto per lo psicoterapeuta, il processo per il counselor.
A differenza di altri orientamenti, il counselor AT condivide con gli psicoterapeuti AT - e con altre figure professionali nella relazione di aiuto - una appartenenza forte e strutturata alla stessa comunità. Questa caratteristica è una rarità e consente a entrambe le figure professionali di arricchirsi l'una delle esperienze dell'altra.
Un processo, nel senso di una attività che guida e accompagna a un cambiamento consapevolmente perseguito e desiderato; un percorso, nel senso di una serie di incontri con il counselor caratterizzati da una direzione precisa e condivisa; una professione, nel senso dell'offerta da parte di un professionista di una relazione di aiuto e sostegno a chi ne sente il bisogno.
Ai giovani che seguo offro il mio tempo - in modo che essi stessi capiscano l'importanza di prendersi del tempo per comprendere -, una opportunità di esprimersi in libertà, un tentativo congiunto di guardare a loro stessi in termini prospettici e di vedersi dentro un ruolo per mostrare a sè stessi e al mondo quanto sono in grado, e desiderosi, di assumersi le loro responsabilità.
A volte il linguaggio crea la realtà secondo un meccanismo tale per cui ciò che nominiamo prende forma concreta e inizia a esistere.
Consulenza, Counseling, Psicoterapia
È in via di pubblicazione il libro "Il Genitore funzionale - Manuale di consulenza pedagogica famigliare integrata".
A pochi di noi è concessa la grazia di conoscere se stessi
Il buonismo non è una scelta, nemmeno un’opinione, nemmeno un valore.
Che insegnamento possono avere i nostri ragazzi da una società dove gli adulti di riferimento, per non sentire la propria tristezza, sono pronti a tutto.
Il potere educativo che afferisce alla relazione educativa culturalmente posta scompare di fronte a quello che risiede al di fuori di essa.
Ogni professionista dell'essere umano, ovvero chi lavora con e per le persone, rischia di produrre l'effetto paradossale che più si sforza di conoscerlo settorialmente, più si allontana dal conoscerlo completamente, avendone tuttavia l'impressione contraria.
Il confine tra razzismo e antirazzismo a volte può essere segnato da un pensiero sottile e insidioso.
La memoria è importante anche e soprattutto domani. E le dobbiamo dare una mano, perchè da sola non ce la fa.
Ciò che si può ottenere "subito" è, probabilmente, qualcosa che ci lascerà "subito dopo"
Per poter diventare genitori responsabili è necessario prima sapere quali sono le responsabilità che fanno capo al ruolo e poi attrezzarsi per assumerle.
Partiamo da qui: la psicologia e la pedagogia non dovrebbero ignorarsi, tantomeno combattersi. Ma spesso si ignorano e si combattono.
Leggo un intervento su Linkedin di cui riporto una frase significativa: “Perché noi psicologi dobbiamo essere attaccati e criticati per tutto? Perché dobbiamo essere bombardati di “tu che sei psicologo non dovresti”?
Se è vero, come si dice, che il futuro è una minaccia, allora tanto vale non curarsene e vivere il presente senza limitarsi in nulla. Se il futuro è a tinte fosche, allora è inutile pensare al futuro. Se i pericoli cui ci mette di fronte sono incomprensibili, allora facciamo come se non esistessero. Se il futuro è così brutto come ci è dato credere, allora consumiamo tutto oggi.
“Guardiamoci attorno. Dove sono gli uomini e le donne adulte, coloro che hanno lasciato alle spalle i turbamenti, le contraddizioni, le fragilità […] il linguaggio della giovinezza e, d’altra parte, non sono assillati dal pensiero di una fine che si avvicina senza che le si possa sfuggire? Dov’è finito il tempo della maturità, il tempo in cui si affronta il presente per quello che è, guardandolo in faccia senza timore? Ne ha preso il posto una sfacciata, fasulla, fittiziamente illimitata giovinezza […] madri che vogliono essere e apparire come le figlie […]. Lo stesso per i padri […].”[1]
Ci sono traumi, lutti, “compiti incompiuti” o anche fatti felici che attraversano le generazioni e che esercitano la loro influenza su individui che non ne possono avere memoria. Ci interessa molto sottolineare il vissuto di ambivalenza tra la lealtà alla famiglia e il desiderio, il bisogno di prenderne le distanze. Tuttavia la reazione non corrisponde all’autonomia bensì a un legame di dipendenza attraverso l’opposizione. Si tratta infatti, per compiere il passaggio alla vita adulta, di “[…] liberarsi dall’impresa di famiglia, […] poter operare delle scelte per se stessi, ed eventualmente scegliere un’altra forma […] di indirizzi e di vita .
Freud sosteneva che si potesse pensare alla psicoanalisi e alla pedagogia come se una fosse l’altra in quanto entrambe interessate alla questione di chi sia l’Altro. Entrambe si trovano immerse in processi caratterizzati da vissuti latenti che viaggiano attraverso la relazione in tutte le direzioni e risuonano nelle persone coinvolte. La base su cui poggiano questi processi è di natura affettiva, rendendoli dunque in gran parte incontrollabili. “La questione di chi sia l’Altro accomuna i due saperi nella misura in cui la qualità del processo educativo, messo in campo a partire dall’infanzia, ha delle relazioni profonde con quel nucleo di infanzia che resiste, soffre, patisce e chiede ascolto nel processo analitico dell’adulto.”
“Pur con varia intensità e pur adottando sanzioni diverse, quasi ovunque si ritrova […] la tendenza a sbarazzarsi il più in fretta possibile del bambino che è in noi, ossia della creatura debole, indifesa e dipendente per poter diventare l’individuo adulto, autonomo ed efficiente, che merita considerazione. Quando ci capita di ritrovare quella creatura nei nostri figli, allora la perseguitiamo con mezzi analoghi a quelli usati con noi stessi. E tutto questo lo chiamiamo ‘educazione’."
Il contributo delle discipline psicologiche sociali culturali e popolari ci interessa qui nella misura in cui assume in modo esplicito una prospettiva emica, cioè che conferisce centralità al punto di vista dell’attore - che vede le cose “dall’interno della situazione”; tali discipline si sono interessate a modi e motivi con i quali le persone attribuiscono il significato a ciò che succede sia dentro di loro sia nel loro contesto e in che misura questo significato subisce modificazioni per via delle continue interazioni dell’individuo con il contesto in cui è calato in relazione all’evento preso in analisi.
Se devo indicare la cosa che immediatamente mi ha colpito di Rogers è la semplicità, pragmaticità e essenzialità della sua domanda di ricerca: quali sono le caratteristiche delle relazioni che aiutano veramente, che facilitano la crescita?
La scelta di una conduzione a due orientamenti teorici differenti ci pone di fronte alla necessità di chiarire e differenziare per quanto possibile il punto di vista di ognuno, il modo di pensare e di porsi, nell’interazione con la famiglia.