Non fermarti a quello che vedi ma prova a capire come lo guardi.
Non fermarti a quello che vedi ma impara a capire come lo guardi.
Il consulente pedagogico a scuola osserva la realtà che ha davanti, la de-costruisce e coglie i diversi nessi e i significati che fino a quel momento non sono stati pensati. Quella scolastica è un’esperienza a elevatissima complessità dove la relazione con lo studente, intrecciandosi con i vincoli del mandato istituzionale, prende molteplici sfaccettature diventando, al contempo, umana, educativa, didattica, formativa. Succede spesso che gli insegnanti sentano per questo il bisogno di chiamare in causa un sapere esperto diverso da quello educativo e pedagogico a cui demandare la ricerca di una soluzione. Un consulente pedagogico, lungi dal porsi come portatore di soluzioni dall’esterno, adotterà invece un modello relazionale nel quale le persone che si rivolgono a lui sono messe in condizione di cercare e trovare esse stesse le soluzioni attraverso una rielaborazione del modo in cui hanno, fino a quel momento, interpretato e affrontato le situazioni problematiche.
Questo approccio ha il principale obiettivo di offrire all’insegnante la possibilità di identificare alcuni elementi peculiari della relazione educativa, di riflettere su quando e come questi interagiscano con gli aspetti istituzionali del ruolo di insegnante – quali quelli didattici e formativi – e di capire che cosa si genera da questa interazione. La consulenza pedagogica scolastica considera la relazione educativa posta in un ambiente a elevata complessità, analizza i diversi piani su cui le interazioni agiscono, individuando quello in cui ci si trova in un dato momento.
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