Uso di sostanze e iperconnettività

Il consumo di sostanze stupefacenti ha, per la maggior parte delle persone che lo sperimentano, carattere occasionale e rimane circoscritto a un periodo di tempo limitato. In questi casi il consumo non si traduce in condotte più gravi. Tuttavia l’esperienza di consumo può diventare un mezzo a portata di mano da utilizzare per affrontare la vita quotidiana in modo meno faticoso. È il caso di quando per esempio si provano di frequente sensazioni spiacevoli di inadeguatezza, di disagio esistenziale, di inquietudine, di rabbia che ci impediscono un’esperienza di vita soddisfacente. Da queste situazioni può iniziare una pratica d’abuso che, lungi dal risolvere i problemi, li complica compromettendo il quadro generale di vita in modo anche molto grave.

Lo stesso si può dire per certi comportamenti come per esempio l’iperconnettività, il ritiro sociale, il gioco d’azzardo che pur avendo per certi versi notevoli differenze dall’uso di sostanze, condividono con esse nei casi più gravi l’impossibilità di poter scegliere di comportarsi in modo diverso.

Tuttavia, nel mettere il focus dell’intervento solo sul consumo o sul comportamento si corre il rischio di non considerarne la funzione sottostante di facilitazione nell’affrontare una o più situazioni particolari. Diventa necessario dunque un accompagnamento alla comprensione del problema, attraverso l’aumento della consapevolezza di ciò che sta succedendo, fornendo così un sostegno e una guida verso il reperimento di risorse alternative e più costruttive.

L’AT è utile nelle situazioni di consumo e di rapporto problematico con la Rete e i dispositivi elettronici, sia per valutarne il livello e la portata, sia per trattare quelle che si innestano su aspetti più profondi, che lasciano spazio a un intervento a livello di prevenzione attraverso l’emersione del loro significato che ne facilita la comprensione e il superamento.