Continuiamo a entrare sempre più nello specifico del Counseling AT.
Da un punto di vista della autorizzazione a esercitare, a prescindere dall’orientamento il counseling in generale fa riferimento alla legislazione nazionale sulle professioni non organizzate in ordini o albi. Alcune regioni, come la Lombardia, hanno elaborato e adottato un profilo per la professione di counselor.
Sul piano della legittimità professionale, rispetto ad altri orientamenti, il counseling analitico transazionale fa riferimento al modello della Analisi Transazionale. Tale modello è condiviso con altre specifiche figure professionali che operano a livello di educazione, di organizzazioni e di psicoterapia, tutte orientate a quel modello. Dunque, il counselor AT:
1) ha conseguito il titolo di counselor di base (2 anni) e/o professionale (3 anni) presso una scuola riconosciuta;
2) è esperto nel modello AT, lo conosce e lo applica secondo quanto appreso nella scuola di formazione;
3) fa parte di questa più ampia “famiglia” ed è riconosciuto e legittimato dalla comunità internazionale degli Analisti Transazionali (vedi EATA e ITAA) come specialista nel suo campo del modello AT;
4) integra la sua specializzazione AT con la sua formazione precedente (per esempio, nel mio caso una Laurea magistrale in Scienze Pedagogiche) e la sua esperienza (per esempio, nel mio caso tra le altre: consulenza pedagogica individuale, di coppia e per la famiglia).
Dunque, a differenza di altri orientamenti, il counselor AT condivide con gli psicoterapeuti AT – e con altre figure professionali nella relazione di aiuto – una appartenenza forte e strutturata alla stessa comunità.
Questa caratteristica è una rarità e consente a entrambe le figure professionali di arricchirsi l’una delle esperienze dell’altra.
Perchè questo sia possibile e per testimoniare la ricchezza contenuta nelle diverse sfumature, gli Analisti Transazionali sono impegnati costantemente nel definire in modo chiaro e comprensibile la differenza tra l’una e l’altra figura professionale.
Nel prossimo articolo, entreremo nel merito di questa differenza.